Eserciti

di Giorgio Adamo

Vedo poeti cavalcare onde d’inchiostro

raggiungere coste di sabbia colorata

modellata d’artisti

che giocano col vento

ricercando le forme più dolci

e si mischiano al cielo

dove planano cantanti

sulle rotte dei gabbiani

intonando nenie

che s’intrecciano

a quelle di usignoli

e tutto vibra

su frequenze d’amore

squarciando il grigio

per ritrovar la luce

e tutto risplende

di bello

in un quadro

venduto all’asta

dove acquista il potente

che si aggiudica il feticcio

da appendere in bacheca

e quando si volta

un’aritmia improvvisa

nel torace

gli perfora il petto

in un tempo incalzante

che rinsavisce

riallinea

riconduce verso il giusto

e chiude alle spalle la porta

con sgomento

corre forte

senza paura di sbucciarsi un ginocchio

si fionda verso la tavola rotonda

e con affanno sbatte il pugno:

“Fermate tutto,

ritirate le truppe,

CI ARRENDIAMO!”